Coaching e orticaria
Sentire parlare di coaching ti fa venire l’orticaria?
Leggi ovunque di persone che all’improvviso si definiscono Coach e tu sai che fino a ieri facevano tutt’altro lavoro?
Ti capisco. Fino a qualche anno fa succedeva anche a me.
Leggevo frasi motivazionali che invitavano a credere in sé, a comprendere che tutto dipende da noi, e non riuscivo a capire come fosse possibile.
Per cui mi limitavo a trascurare quel tipo di contenuti e a pensare che fosse tutta fuffa.
Ti confermo che di fuffa ce n’è ancora tanta, ma ho imparato a distinguerla.
Ho approfondito il coaching partecipando per curiosità ad un incontro tenuto da coach in possesso di credenziali ICF (International Coaching Federation) e ho capito la differenza tra il definirsi genericamente coach e diventare Coach Professionista.
Ho appreso il significato più profondo di due concetti fondamentali nel Coaching: consapevolezza e responsabilità, e ho compreso che “tutto dipende davvero da me” non è una frase fatta ma se interiorizzata comporta un’assunzione di responsabilità, in grado di far cambiare le cose, una volta che le conosciamo e ne siamo consapevoli.
Immagino la tua prima obiezione: “ci sono situazioni che non dipendono da me“.
Vero, esiste una zona sulla quale non possiamo intervenire, ma fortunatamente ne esiste una su cui noi abbiamo il controllo: la nostra zona di potere.
C’è un esempio molto semplice che spiega in che modo possiamo cambiare ciò che dipende da noi, anche quando gli accadimenti sono esterni.
Se fuori piove, tu non puoi far smettere se devi uscire e non vuoi bagnarti.
Puoi decidere però ciò che dipende da te:
- uscire o non uscire ad esempio è già la prima scelta che compi; sì lo so, tu non hai nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di non uscire perché devi per forza andare al lavoro o perché hai un impegno; probabilmente è così, ma ricorda che anche in quel momento stai scegliendo;
- una volta stabilito che devi uscire per forza, puoi ancora decidere ciò che dipende da te: prendere o meno l’ombrello; anche in questo caso penserai che se piove è ovvio prendere l’ombrello per uscire; in realtà anche questa è una decisione.
Ci sono abitudini che diamo per assodate, perché si fa così, perché ci sembra ovvio fare così, ma se ci pensi bene, si tratta solo di convinzioni, perché nessuno ci vieterebbe di uscire con la pioggia senza ombrello.
Non ti ho convinto?
Si tratta di un passaggio che non risulta subito immediato; l’esempio riportato è banale, ma serve solo a farti riflettere sul fatto che siamo talmente abituati a pensare di non avere alternative rispetto a ciò che siamo abituati a fare, da non valutare nemmeno se ci sono altre possibilità.
Un Coach non dà per scontato che tu lo sappia già fare e che tu sia pronto a lavorare solo sulla tua zona di potere (ciò che di una situazione dipende da te, ciò che è sotto il tuo controllo) ma grazie alle domande e ai feedback farà in modo che tu prenda questa nuova abitudine di riportare le tue azioni alla tua zona di controllo, e da quel momento in poi otterrai i primi risultati.
Quando sperimenterai che i risultati iniziano ad arrivare, non potrai più smettere di utilizzare questo approccio e l’orticaria ti passerà.
Uno degli aspetti positivi di un percorso di Coaching, è che per proseguire in questo modo non ti servirà più il Coach e non sarai dipendente da nessuno.
COME IL COACHING MI E’ STATO UTILE PER DIVENTARE UNA LIBERA PROFESSIONISTA.